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Gruppi parrocchiali

Consiglio Pastorale
Il C.P.P. ha il compito di «promuovere l'attività pastorale» (can. 536§ 1), in comunione con il Vescovo, con il Parroco e con il Presbiterio diocesano.
Deve in particolare:
a. riflettere sulla situazione particolare della comunità parrocchiale;
b. individuare le esigenze religiose e umane della popolazione e redigere ogni anno il piano pastorale parrocchiale, in armonia con quello diocesano;
c. promuovere la maturazione della coscienza ecclesiale dei fedeli;
d. favorire, nell'ambito della parrocchia e in collaborazione con le altre parrocchie del paese e della forania, la comunione dei cristiani di diversa formazione culturale e sociale;
e. cooperare efficacemente alla realizzazione delle attività parrocchiali.
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Consiglio Affari Economici
La Chiesa per svolgere la sua missione evangelizzatrice ha bisogno di mezzi e di risorse. Non si potrebbero altrimenti sostenere le molteplici attività pastorali né dare risposta alle crescenti esigenze della carità. Da queste constatazioni nasce il diritto di acquistare e di possedere beni adeguati. E contemporaneamente nascono l’esigenza di una costante educazione dei fedeli a provvedere alle necessità della Chiesa e il dovere di dare testimonianza sempre più trasparente nella gestione dei beni economici.
Il Consiglio per gli Affari Economici (C.P.A.E.) è l’organismo che, come richiesto dal Codice di Diritto Canonico (can. 537 e 1280), nelle comunità parrocchiali è chiamato ad esercitare la partecipazione e la corresponsabilità sia nel reperimento delle risorse necessarie, sia nell’amministrazione delle stesse. Il C.P.A.E., ha i seguenti fini:
- coadiuvare il parroco nell’amministrazione dei beni della parrocchia;
- esprimere il parere sugli atti di maggiore importanza nell’amministrazione ordinaria e su quelli di amministrazione straordinaria;
- redigere e approvare il bilancio economico della parrocchia;
- informare la comunità sulla situazione patrimoniale della parrocchia;
- promuovere forme di reperimento delle risorse necessarie.
Catechisti
Per "iniziazione cristiana" si intende il cammino di fede che, grazie soprattutto ai sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia, introduce progressivamente nel mistero di Cristo e della Chiesa, cioè fa diventare cristiani.
L'itinerario organizzato dei passi, degli strumenti, delle celebrazioni, dei valori dell'Iniziazione, pur essendo graduale e progressivo, è profondamente unitario: nasce dall’annuncio, si approfondisce nella catechesi e trova la sua fonte e il suo culmine nella celebrazione liturgica, in particolare nell'Eucaristia.
Questo percorso coinvolge prevalentemente i bambini e i ragazzi, con particolare riferimento alle tappe sacramentali. Assieme a loro anche i genitori, che chiedendo il Battesimo per i loro figli hanno assunto anche l'impegno di essere per essi i primi educatori alla fede, vivono il cammino proposto dalla parrocchia attraverso il servizio dei catechisti.
Catechista chi è? È colui che fa "risuonare" il messaggio del Vangelo. ... Non solo con la voce, ma cerca di farlo anche con tutta la propria vita.
Per la catechesi vengono utilizzati diversi sussidi, tra cui:
1."IO SONO CON VOI" - CEI (classe 2^ e 3^ elementare)
2."VENITE CON ME" - CEI (classe 4^ e 5^ elementare)
3."SARETE I MIEI TESTIMONI" - CEI (classe 1^, 2^, 3^ media)
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Apostolato della preghiera
L'Apostolato della Preghiera è un servizio alla Chiesa Cattolica diffuso in tutto il mondo, compatibile con tutti i tipi di associazioni e movimenti, che propone la spiritualità del Cuore di Gesù per aiutare tutti i membri della Chiesa a vivere pienamente il Battesimo e l’Eucaristia nello spirito del sacerdozio comune dei fedeli.
L'AdP intende offrire a tutti i cristiani un metodo semplice e concreto per unirsi all’apostolato nascosto, ma estremamente efficace del Cuore di Gesù, che salva il mondo con l’amore, offrendo se stesso nel sacrificio eucaristico.
Gesù ci ha rivelato la volontà del Padre, che coincide con lo scopo della sua missione: salvare le anime, riportare all’ovile le pecorelle smarrite, spandere sulla terra il fuoco del suo amore.
L'AdP propone a tutti i cristiani di collaborare all’opera redentrice di Gesù con la preghiera e l’offerta della giornata.
L'Apostolato della Preghiera propone tre impegni fondamentali:
1.l'Offerta quotidiana
2.la Consacrazione
3.la Riparazione
Azione Cattolica
Laici impegnati…
E' un gruppo di laici impegnati a vivere, ciascuno “a propria misura” ed in forma comunitaria, l’esperienza di fede, l’annuncio del Vangelo e la chiamata alla santità.
Crediamo che sia doveroso e possibile educarci reciprocamente alla responsabilità, in un cammino personale e comunitario di formazione umana e cristiana. Vogliamo essere attenti, come singoli e come comunità, alla crescita delle persone che incontriamo e che ci sono state affidate.
...con i Pastori...
Ci impegniamo a vivere la nostra vocazione laicale lavorando e collaborando con i Pastori.
...al servizio del territorio in cui vivono...
L’Azione Cattolica fin da principio ha scelto di rispondere alla vocazione missionaria, mettendosi a servizio della vigna del Signore nelle singole Chiese locali. Il nostro servizio alla Chiesa si esprime nella scelta di stare in maniera corresponsabile nelle diocesi e nelle parrocchie. Vogliamo costruire percorsi di comunione con le altre aggregazioni laicali, in fedeltà a quanto il Concilio ha chiesto a tutti i laici eredi di una lunga storia...
Quella dell’Azione Cattolica è una storia che inizia da lontano. Raccontarla significa raccontare anche la storia della Chiesa e dell’Italia degli ultimi centocinquant'anni. È una storia, infatti, che si intreccia con la vita di migliaia di uomini e donne, che in questo lungo periodo hanno lavorato con passione e fedeltà, servendo la Chiesa e contribuendo a costruire il Paese in cui viviamo...testimoni del Risorto!
Oggi, dunque, noi raccogliamo un’eredità, un tesoro prezioso consegnatoci da uomini e donne, testimoni del Vangelo, che hanno saputo fino in fondo essere interpreti dei segni dei tempi.
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Caritas
La Caritas parrocchiale è l'organismo pastorale istituito per animare la parrocchia, con l'obiettivo di aiutare tutti a vivere la testimonianza, non solo come fatto privato, ma come esperienza comunitaria, costitutiva della Chiesa. L'idea stessa di Caritas parrocchiale esige, pertanto, una parrocchia "comunità di fede, preghiera e amore.
Ogni parrocchia, che è volto della Chiesa, concretizza la propria missione attorno:
1) all'annuncio della parola;
2) alla celebrazione della grazia;
3) e alla testimonianza dell'amore.
Nella nostra parrocchia la Caritas è impegnata:
1) ogni mercoledì dalle 17 alle 18,30: distribuzione degli alimenti dell'aiuto CEE e dei ragazzi del Catechismo;
2) il sabato: turno alla mensa di Fraternità presso la maior Caritas.
END
Le Equipes Notre-Dame (END) sono un movimento laicale di spiritualità coniugale, nato per rispondere all'esigenza delle coppie di sposi di vivere in pienezza il proprio sacramento, sorretto da una propria metodologia, aperto ad interrogarsi sulla complessa realtà della coppia di oggi.
Le END nacquero in Francia intorno al 1938 per iniziativa di alcune coppie che, insieme ad un sacerdote - l'Abbé Caffarel - presero l'abitudine di incontrarsi mensilmente per approfondire il significato del sacramento del matrimonio, per verificare il senso del loro essere coppie cristiane, per ricercare un modo coerente di inserirsi, come coppie e come famiglie, nella società. Queste coppie trovarono tanto aiuto da questi incontri che ben presto ne coinvolsero altre fino ad arrivare, l'8 dicembre del l947, a formalizzare la nascita di un nuovo Movimento. Riflettere sul modo in cui le END sono nate è utile per comprendere i successivi sviluppi del Movimento. Le END non sono nate da un progetto pianificato a tavolino, né dalla risposta ad una necessità pastorale: sono sorte per l'iniziativa e per l'esigenza maturata da coppie di sposi. Sono nate perché rispondevano ad un bisogno ormai diffuso nel laicato più sensibile, che aveva preso coscienza di come il repentino e cospicuo allungarsi della vita media aprisse al cammino di coppia un itinerario più lungo e complesso di quello racchiuso nella funzione riproduttiva; che comprendeva come la vita di coppia fosse un itinerario vocazionale e salvifico non subalterno; che voleva confrontare il significato del sacramento del matrimonio con il vissuto della propria esperienza; che cominciava a prendere consapevolezza del proprio ruolo all'interno della comunità ecclesiale. Il fatto che il Movimento sia nato per rispondere all'esigenza delle coppie, gli ha lasciato impresso uno stile: è per questo che le END si sentono impegnate in una riflessione permanente su come armonizzare il carisma ispiratore con la lettura dei segni dei tempi che interrogano la coppia in ogni stagione della storia, e tendono a valorizzare la propria esperienza alla luce della Parola di Dio.
Rinnovamento nello spirito
Il Rinnovamento nello Spirito Santo è un Movimento ecclesiale nato a conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II nel gennaio 1967, come libera iniziativa dello Spirito Santo. Esso ha operato nella vita dei singoli fedeli e della Chiesa stessa attraverso l'esperienza personale di una rinnovata effusione dello Spirito Santo, che ha suscitato un rinnovamento spirituale, causa di una trasformazione radicale nella vita di milioni di persone. L'associazione è formata prevalentemente da laici, ma comprende anche ministri ordinati e persone consacrate (cf Statuto, art. 4).
L'esperienza di una rinnovata effusione dello Spirito, promossa dal Rinnovamento, ha coinvolto in Italia almeno 250.000 persone e tantissimi di loro, in forza della medesima spiritualità, si aggregano nella forma di Gruppi o Comunità di diversa consistenza sparsi in ogni Diocesi d'Italia e collegati tra loro a livello diocesano, regionale e nazionale (cf Statuto, art. 6).
I Gruppi e le Comunità si riuniscono, almeno una volta alla settimana, in un incontro di preghiera che dura circa due ore e si articola solitamente tra preghiera spontanea di lode e di ringraziamento, ascolto della parola di Dio e sua risonanza, accompagnando ogni momenti con canti, testimonianze, annunci ed esortazioni, in un clima di gioia e di fraternità pasquale. Gli incontri seguono, a grandi linee, lo stile delle prime comunità cristiane descritte nelle Lettere paoline (cf 1 Cor 14, 26; Ef 5, 18-20): una «liturgia missionaria», una forma di annuncio nella quale i partecipanti, sulla base del sacerdozio comune dei fedeli, sono condotti a un incontro immediato con Gesù, anche tramite la testimonianza personale comunicata nella fede.
Gruppo Ministranti
Il Gruppo dei Ministranti (spesso chiamati anche chierichetti) è composto da bambini, ragazzi e giovani, maschi e femmine, che svolgono un servizio prezioso per le celebrazioni della comunità.
Non solo aiutano il sacerdote durante la Santa Messa e nei diversi riti, ma fanno anche in modo che le celebrazioni siano più belle e solenni, svolte in maniera più ordinata e curata. I compiti del ministrante non riguardano solamente la liturgia (turiferario, ceroferario, crocifero, navicolaio) ma anche la vita in parrocchia.
Essere ministranti significa mettersi al servizio di Dio e della sua grande famiglia che è la Chiesa. Significa diventare esempio di fede per tutti coloro che li vedono servire all’altare. È una bellissima esperienza perché ci si sente più vicini al Signore.
La figura del ministrante risale al V secolo; dopo il Concilio Vaticano II ha assunto più importanza nel mondo della sacra liturgia.
Dal 1992 Papa Giovanni Paolo II ha concesso anche alle ragazze di diventare ministranti.
Il patrono dei ministranti è San Tarcisio, martire dell’Eucarestia.
Quali sono le caratteristiche del Ministrante?
1.Essere attivo, pronto, puntuale e disponibile
2.Essere l’amico di Gesù
3.Essere umile, prudente, curioso e generoso
4.Essere esploratore della liturgia
Visualizza i componenti | Intervista | Decalogo del Ministrante
Gruppo Don Tonino Bello
Il gruppo "Don Tonino" si propone di:
1) diffondere la conoscenza del pensiero e delle opere di don Tonino;
2) promuovere nei giovani la riflessione sui valori del magistero del Vescovo;
3) stimolare e incentivare le giovani generazioni a farsi portatori di idealità che si rifanno ai grandi temi della pace, della giustizia, della solidarietà;
4) trasmettere alle nuove generazioni l’eredità spirituale che l'amato don Tonino ha lasciato sul territorio di Tricase;
5) rendere consapevoli i giovani della "fortuna" che l'esperienza parrocchiale di don Tonino si sia concretizzata a Tricase;
6) creare materiale documentario per mostre permanenti.
7) Organizzare la celebrazione dell'Anniversario di consacrazione episcopale di don Tonino avvenuta il 30 ottobre.

È opportuno aggiungere che il gruppo è aperto alla collaborazione con chiunque si riconosca in queste finalità e voglia dare una mano a raggiungere tali obiettivi, nella certezza che la figura e l’opera di don Tonino rappresentino un patrimonio di tutti i tricasini e che tutti abbiamo il dovere di trasmetterlo alle nuove generazioni. Ricordiamo infine che proprio in quest'ottica è stata presa l'iniziativa di raccogliere testimonianze dirette, scritte o verbali, di quanti hanno conosciuto don Tonino, anche questa già annunciata nel marzo scorso. Siamo quindi in attesa di ricevere queste testimonianze di chi ha conosciuto direttamente don Tonino per poterle poi raccogliere e pubblicarle.
Gruppo Scout
...ma cos’è lo scoutismo?
« È qui dunque lo scopo più importante della formazione scout: educare.
Non istruire, si badi bene, ma educare; cioè spingere il ragazzo ad apprendere da sé, di sua spontanea volontà, ciò che gli serve per formarsi una propria personalità.
»
Robert Baden-Powell
Lo scoutismo è un movimento di carattere nazionale, internazionale e universale che ha come fine ultimo la formazione fisica, morale e spirituale della gioventù mondiale. Nato nel 1907 da un’idea del tenente generale inglese Robert Baden-Powell (chiamato affettuosamente B.P. dagli scout di tutto il mondo), questo metodo educativo è fondato sul volontariato e sull’“imparare facendo” attraverso attività all’aria aperta e in piccoli gruppi. In Italia lo scoutismo è presente dal 1910 e da subito iniziò la sua grande diffusione in tutta la nazione: oggi conta 40 differenti associazioni e federazioni con circa 220.000 scout.
L’AGESCI, l’Associazione di cui il nostro gruppo fa parte, nasce nel 1974 dalla fusione di due preesistenti associazioni, l’ASCI (Associazione Scouts Cattolici Italiani), maschile, e l’AGI (Associazione Guide Italiane), femminile.
Lo scoutismo è per tutti...Si, è proprio vero, “lo scoutismo è per tutti…”: il metodo scout infatti si rivolge a tutti i bambini e ragazzi dagli 8 ai 20 anni, e a tutti quegli adulti che si vogliono impegnare come capi in un servizio volontario verso i ragazzi.
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Comitato San Vito
Il Comitato Festa di San Vito Martire, membro e parte integrante della Comunità Parrocchiale, nasce con lo scopo di programmare ed organizzare, in collaborazione con il parroco, i solenni festeggiamenti religiosi e civili in onore di San Vito Martire, Santo Patrono della città di Tricase. Tale devozione inizia alla fine del Settecento (tra il 1786 ed il 1793) per volere del parroco del tempo, l’Arciprete Don Vincenzo Resci, che volle rendere Grazie a San Vito, da lui evocato, per un miracolo ricevuto nell’ essere stato salvato da un branco di cani randagi e rabbiosi, che lo seguirono e lo circondarono mentre passeggiava da solo per le vie di campagna. Tale circostanza è ben rappresentata come testimonianza in una tela posta sull’altare dedicato proprio a San Vito Martire nella navata laterale destra della Chiesa Madre.
Il Comitato risulta costituito da volontari animati dallo spirito e dalla gioia di continuare la tradizione di quella che è sempre stata la festa patronale dei tricasini; si è sempre adoperato nel programmare la festa del Santo Patrono, suddivisa ordinariamente in due date: il 15 giugno, giorno della ricorrenza da calendario di San Vito Martire, con l’organizzazione di una festa dedicata ai bambini ed ai ragazzi denominata proprio “Festa di San Vito dei Fanciulli”, in memoria e ricordo del martirio e della morte di San Vito avvenuta in giovane età (morì all’età di 16 anni circa).
Per continuare poi, con la festa vera e propria in onore del Santo, spostata già da tantissimi anni nella seconda settimana di agosto (tra il 9 ed il 12 agosto per consentire anche la partecipazione degli emigranti ritornati per le ferie al paese di origine e dei contadini dopo aver terminato la stagione del raccolto), con un ampia programmazione religiosa, ben curata nei dettagli dal Parroco, che culmina con l’imponente processione di fedeli che accompagnano la statua di San Vito Martire per le vie della Città. Completa il tutto un susseguirsi di eventi civili, con manifestazioni e spettacoli musicali e con la tradizionale cascata di fuochi di artificio dalle mura del castello, che sempre di più negli anni, per la sua spettacolarità e per il fascino del luogo, ha attirato l’attenzione di moltissimi turisti arrivati a Tricase per l’occasione.
Lo scopo del Comitato Festa di San Vito Martire sarà sempre quello di continuare a percorrere la volontà popolare e di organizzare al meglio la Festa del Santo Patrono che rappresenta per tutti un momento di forte sensibilità religiosa.
Festa che con tutti i suoi preparativi amplifica e rafforza i sentimenti di appartenenza di tutta la popolazione alla propria città. Insomma, la Festa Patronale di San Vito Martire è il momento in cui noi tutti ci sentiamo più felici ed appartenenti ad un'unica grande famiglia.
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L'arte e le Chiese